
02 Mag Downsizing: quando (a volte) piccolo è meglio
Il downsizing non è una parolaccia, ma un termine che indica l’adozione di un propulsore di cilindrata ridotta che però è in grado di offrire prestazioni simili, se non superiori, a motori di cilindrata superiore. Questo termine abbiamo iniziato a conoscerlo negli ultimi anni in campo automobilistico nel quale la riduzione di cubatura è una tendenza ormai più che affermata, ma possiamo considerarlo anche nel motociclismo seppure con un significato un po’ diverso.
Medie cilindrate: ritorno al futuro

Moto Guzzi V85TT
Nella fattispecie, in questo articolo voglio parlarvi delle moto di cilindrata inferiore, ovvero quelle moto che possiamo considerare le sorelline delle maxi cilindrate.
Ce ne sono in tutte le categorie, sportive, maxi enduro, naked, custom, e chi più ne ha più ne metta.
L’aspetto interessante secondo me è che da un po’ di anni a questa parte si è visto un ritorno, o per meglio dire una maggiore attenzione, per i modelli con cilindrate medie, diciamo nella fascia 650-1000 cc (sì lo so, fa strano chiamare media una mille, ma tant’è).
Gemelle diverse

Ispirata alla Panigale V4, la “piccola” V2 sotto il vestito è completamente diversa
Come vi dicevo prima però, utilizzo il termine downsizing con un significato leggermente diverso rispetto alle auto.
Per le quattro ruote si intende un modello rivisto con una motorizzazione inferiore, per le moto invece possiamo considerare quei modelli che si rifanno alle ammiraglie, ma con prestazioni e prezzi più umani. Qualche esempio così capite meglio: rimanendo in casa Ducati abbiamo la Panigale V4 e Panigale V2, Monster 1200 e Monster 821, Multistrada 1260 e Multistrada 950.
Modelli dal design simile ma dalle prestazioni ben diverse.
Una volta era diverso…

Suzuki V-Strom 650
Facciamo un passo indietro però perché le medie cilindrate, nelle moto, sono sempre esistite e anzi erano molto considerate.
Parlando di sportive, erano molto in voga le 600, tutte le case giapponesi ce l’avevano a listino. Nelle maxi enduro invece moto come Honda Transalp o Suzuki V-Strom 650 hanno sempre riscosso molto successo.
Poi un po’ alla volta le cilindrate, con relative prestazioni, hanno iniziato ad aumentare fino a raggiungere i numeri che conosciamo ora.
Valutare cosa chiede il mercato

Yamaha MT-09
Negli ultimi 10-15 anni di conseguenza le medie sono andate un po’ nel dimenticatoio, con le case impegnate full time per offrire delle maxi che fossero ai vertici delle rispettive categorie.
E come dargli torto, la classifica vendite parlava chiaro, il mercato premiava e premia tutt’oggi una maxi enduro di 1250 cc. Però avete mai fatto caso a quali modelli erano nelle posizioni sottostanti? No?! Ebbene sì, medie cilindrate.
Segno che il pubblico, il mercato, non cerca solo le super prestazioni e il top di gamma.
La rivincita delle medie

Yamaha Tracer 900
Sarà stato un caso (ma secondo me no) che quando sono usciti modelli quali la Yamaha Tracer 900 o la Honda Africa Twin 1000 abbiano avuto un enorme successo, andandosi a piazzare fin da subito nel podio della classifica vendite.
Bisogna ricordare che sia Yamaha che Honda avevano un modello per contrastare la R1200GS, rispettivamente Super Ténéré 1200 e Crosstourer 1200, eppure non sono stati questi modelli a portare le due case giapponesi nella parte alta della classifica vendite.
Della serie “a volte ritornano”

Kawasaki ZX6R
Che siano stati questi modelli ad invertire la tendenza o no poco importa, quello che importa è che il mercato delle medie cilindrate vive una seconda giovinezza. Sì perché non solo le moto a manubrio alto ne hanno giovato, un po’ tutte le categorie hanno visto crescere l’offerta dei listini.
Basti pensare che persino le sportive sono tornate, Yamaha R6, Kawasaki ZX6R, e si vocifera di un ritorno della Honda CBR600RR. Ah, come dimenticare, Aprilia sta per uscire con la bellissima RS660!
Come dite?! Vi piacciono le cruiser? No Problem, Benelli 502 C.
Aumenta la qualità, sale il prezzo
Ma l’aspetto forse più interessante di tutto questo “movimento” è l’attenzione e la cura che le case dedicano a questi nuovi modelli. Da una parte era quello che chiedeva il pubblico, ovvero che anche i modelli di fascia intermedia fossero dotati di un buon equipaggiamento tecnico; dall’altra lo scotto da pagare quando si alza la qualità è il prezzo che inevitabilmente lievita.
Però non ci si può lamentare perché modelli a prezzi concorrenziali ci sono ancora, ad essere cresciuta è l’offerta di moto di qualità con prestazioni più accessibili rispetto alle maxi.
E voi che ne dite del downsizing, siete contenti ci siano queste novità? Io personalmente sì, e molto, perché da qualche tempo mi sono affezionato a queste moto più facili, leggere, con cilindrate inferiori ma con una qualità che ha davvero poco da invidiare ai modelli di punta. Questo filone durerà negli anni? Chi lo sa, intanto godiamocelo perché oggi ha davvero molto da offrire!
Emanuele S.
Posted at 22:30h, 02 MaggioCiao Marco, leggo con molto piacere che le tue idee sono in linea con le mie, come sappiamo oggi giorno dobbiamo cercare il divertimento e il brio di portare una moto rispettando anche le normative del CdS con controlli sempre più presenti e all’avanguardia. Quindi quale occasione migliore di affidarci a moto facili da gestire e dai giusti compromessi!
P.s. aspetto con impazienza una rubrica di video recensioni di moto anche datate ma che hanno lasciato il segno nella storia del motociclismo!
Marco Marin
Posted at 22:41h, 02 MaggioCiao Emanuele, mi fa molto piacere leggere il tuo commento, hai capito in pieno il messaggio che volevo dare!
Una rubrica dici? Aspettiamo che passi l’emergenza e poi chissà 😉