
11 Dic Prova Mitas Sport Force Plus: strada, città e pista
Le gomme moto più odiate, discusse e montate di sempre sono le Mitas Force Sport Plus. Il prezzo di circa 130€ per un treno di pneumatici nuovi è il motivo principale della loro fama. Ma non solo: ecco la prova completa su aderenza, durata e sensazioni di guida
Le Mitas Force Sport Plus sono gomme moto tra le più vendute sul mercato. Il produttore è ceco (con quattro fabbriche in Europa ed una negli USA) e si occupa, principalmente, di pneumatici per mezzi agricoli. Abbiamo provato due coppie di Mitas per diversi motivi; il prezzo è oggettivamente molto basso rispetto alla concorrenza e, allo stesso tempo, ognuno sembra avere la (propria) realtà in tasca in termini di prestazioni.
C’è chi millanta di aver guidato esclusivamente con Mitas per migliaia di chilometri e chi, invece, racconta di essersi trovato malissimo, ricordando che le gomme sono importanti almeno quanto il casco. Quello di cui parliamo è prodotto pensato principalmente per un utilizzo stradale e sportivo.
Così, per metterle a loro agio, le abbiamo equipaggiate su di una Triumph Street Triple R del 2009: una media dalle ottime doti ciclistiche con potenza sufficiente a far girare le gomme ma lontana dalle necessità di una sportiva con oltre 200CV. Insomma, le abbiamo messe sulla nostra moto.
Nata in Dunlop
Il progetto dello pneumatico nasce in Dunlop che però, non contenta, lo vende a Mitas. Mitas che, dal canto suo, offre questo prodotto da diversi anni senza mai rivorgergli troppa attenzione. Non ci sono schede tecniche dettagliate, promo, lanci stampa e quant’altro. Ci sono, invece, venditori eBay e gommisti d’antan che offrono questa soluzione a chi la cerca. Intendiamoci: acquistarne un treno online è più che semplice, ma nessuno tenterà di convincervi a farlo. Vogliamo prima parlarvi dell’esperienza di guida e solo successivamente delle altre considerazioni.
Mitas Sport Force Plus: la prova su strada
Prima i numeri. Abbiamo provato un treno, spendendo 140€ per coppia dalle misure 120/70 R17 all’anteriore e 180/55/ R17 al posteriore e, successivamente, un secondo posteriore (79€), chiaramente della stessa misura. I prezzi si intendono senza montaggio incluso. Uno pneumatico anteriore ha una durata di circa 12.000Km, mentre il posteriore arriva a fine vita (alle tele!) attorno agli 8.000Km, ma abbiamo riscontrato un primo crollo di prestazioni -il famigerato drop della gomma- attorno ai 5.000Km. Abbiamo guidato dalla primavera all’inverno, quotidianamente, in prevalenza su strade di misto, senza dimenticare lunghe trasferte e tratte autostradali. Abbiamo anche guidato in pista.
Come vanno le Mitas?
Nel complesso molto bene. Il profilo della gomma è piuttosto neutro e non impone nuove abitudini di guida. La carcassa dello pneumatico è piuttosto rigida, una caratteristica apprezzabile se pensiamo alla destinazione d’uso. I tempi di riscaldamento non sono eccellenti se paragonati alle prestazioni, non è raro trovare gomme dall’indole più sportiva raggiungere temperature d’esercizio ottimali in meno tempo. Per una tenuta da messa in piega è necessario fare almeno quattro chilometri a ritmo sostenuto: non da ritiro patente, ma con una certa allegria.
Ciò che invece convince da subito è l’ottima tenuta dell’anteriore, sincero e ben piantato a terra che, al pari del posteriore, avvisa sempre con grande anticipo nel caso in cui decidiate di fare il passo più lungo della gamba. La moto si lascia guidare d’anteriore, ma il centottanta al posteriore regge senza pensieri qualche manata di gas in uscita di curva. Una volta a regime le gomme tengono bene e offrono molta libertà, attenzione però al raffreddamento. Immaginatevi di fermarvi per una sigaretta in cima al passo o, magari, per dare un’occhiata allo smartphone. Cinque minuti sono abbastanza per farle raffreddare, e ne serviranno almeno altrettanti per riportarle in temperatura. La pioggia estiva non è un problema se affrontata con la giusta attenzione, i limiti delle Sport Force Plus sono invece più evidenti a temperature rigide (ma non solo Mitas ha questa caratteristica).
Se d’estate servono chilometri per portare le gomme allo stato colloso, d’inverno ve lo potete scordare. La moto richiede una guida sensibile e attenta, vuole il gas con il cucchiaino e (soprattutto) ha bisogno di essere ben dritta per scaricare la potenza a terra. Le Mitas Sport Force Plus sono così: buone quasi sempre, ottime se scaldate a dovere, meno buone con il freddo. Diciamo, per chi ama i numeri, che in condizioni normali, con i canonici 21° nell’aria, la gomma rende al 70% (più che sufficiente a divertirsi) una percentuale che può essere aumentata con una guida sportiva e, perché no, in pista.
Si, perché se conoscete il circuito in cui state guidando (e quindi un minimo di traiettorie, per non finire sullo sporco) le Mitas possono affrontare più che dignitosamente anche i track days. La durata della mescola però è da tenere a mente: il calo di prestazioni arriva molto prima di quello “estetico”: quel 70% di cui sopra diventa 55% in circa cinquemila chilometri, e anche se l’aspetto resta più che accettabile per noi (e per le F.d.O. in cerca di contravvenzioni!) bisogna prestare maggior attenzione ad aprire il gas. Nel complesso, Mitas Sport Force Plus è un prodotto estremamente interessante, diverso ed azzeccatissimo. Ma perché se ne parla così tanto?
May i pay, ovvero la filosofia di prodotto
Il pilota torna al box dopo un run deludente, magari in fase di qualifica. Fino al giorno prima andava due decimi più forte, ma niente. La moto non risponde come dovrebbe, chiede al capo meccanico di dare due click alla forcella. Il meccanico finge di farlo e lascia la moto così com’è. Il pilota entra, segna il tempo e torna dal team soddisfatto con il tempo di giornata.
Le corse insegnano che la testa, in moto, fa molto più lavoro del corpo. Che un team professionale non è necessariamente meglio di un ambiente piacevole. Immaginate se ad un pilota di MotoGP venisse detto che la moto monta carene di un materiale molto meno costoso rispetto a quelle impiegate dagli avversari. Andrà più piano.
Le Mitas sono la stessa cosa, vi richiedono di pensare che le gomme sono tonde e nere. E, soprattutto, che trent’anni fa ci avrebbero corso il mondiale traendone enormi vantaggi rispetto alla concorrenza. A volte, per vedere la qualità delle cose, dobbiamo pagarle di più.
Ma la domanda alla quale non possiamo rispondere è un’altra: quanto costano, al produttore, un paio di Mitas? E quanto costano in più (o in meno, perché no) ad un marchio premium gomme più specialistiche? Nelle due ruote ancora non sono arrivate le sottomarche che invece spopolano nel mondo automotive, dominato da case cinesi ed altre scelte nate per limare le spese. Perché il motociclista di oggi è prima di tutto appassionato. E subito dopo diffidente.
No Comments