11 Mag Le pedane della moto, dalla strada alla MotoGP
Per qualcuno erano tre metri sopra al cielo per un motociclista sono trenta centimetri da terra! Questa è la distanza che divide le pedane di una moto dalla strada. Parlare della posizione del piede in sella ad una moto può, all’apparenza, sembrare banale e scontato ma non è così per tutti. Oggi vi descriveremo come tengono i piedi sulle pedane i piloti della MotoGP e come dovrebbero tenerli i motociclisti che si muovono su strada.
La posizione del piede per chi va su strada
La postura corretta del piede del motociclista non è quella istintiva o quella più comoda. Iniziamo con il dire con una certa veemenza che l’uso di calzatura tecnica migliora notevolmente la capacità di controllo sulle pedane per i seguenti motivi:
- la Suola è fatta in modo da resistere alle sollecitazioni e sostenere il peso del corpo (cosa impossibile per le calzature normali) e offrire maggior grip sulle pedane.
- La posizione del tacco aiuta ad individuare più facilmente la posizione di comando del piede per il controllo delle leve freno e cambio
- La maggior sensazione di robustezza e rigidità consente di lavorare con maggiore sicurezza senza il timore di urti contro altre componenti del veicolo e garantisce anche isolamento termico.
La posizione del piede va arretrata periodicamente dopo aver azionato le leve: questa operazione è più frequente fuori dai centri urbani perché all’aumentare della velocità si incrementa anche l’angolo di piega, mentre lo è meno in città dove l’uso dei comandi è più frequente e la velocità è più bassa.
Allievo dei corsi DimensioneGuida durante un esercizio di guida sicura[/caption]
C’è da dire però che proprio dove ci sono più veicoli ed ostacoli aumenta il rischio di contatto ed è bene abituarsi a questa manovra. Per quanto comoda, anche la posizione delle punte verso l’esterno (i cosiddetti piedi a papera) aumenta il fattore di rischio, ed è bene limitarne l’utilizzo ai momenti in cui cerchiamo un po’ d’aria fresca durante l’estate. Ricordiamo infine che cambiare marcia in curva o fare eventuali correzioni portando il piede verso terra aumenta il rischio di colpire ostacoli.
Posizione del piede in circuito secondo Roberto Cremona, pilota CIV National Trophy 1000
La posizione per un pilota non è così definita come per chi si muove su strada, è qualcosa in continua evoluzione in simbiosi con la tecnologia impiegata. Ogni atleta si adatta costantemente in funzione della propria corporatura ed alle abitudini maturate nel tempo. In circuito il piede deve garantire la possibilità di potersi sporgere al massimo dalla moto, è per questo che tengo i piedi sulla punta come in foto: la parte esterna della pedana viene controllata poggiando il metatarso. Questa posizione mi permette di:
- sostenere bene il mio peso
- ruotare il piede nei cambi di direzione veloci
- sfruttare al massimo la leva offerta dalle pedane
- raggiungere la massima inclinazione mantenendo un buon controllo complessivo della moto.
Per me questo è molto importante perché non amo usare i controlli elettronici di assistenza alla guida, sto imparando molto e mi piace comprendere il reale limite dinamico della moto. Questo inevitabilmente porta a delle derapate o piccoli high side che riesco a controllare proprio grazie alla sensibilità raggiunta grazie alla posizione dei piedi. Mantenere questa posizione richiede molte energie perché devo sempre limitare al minimo il contatto con la sella e distribuire il peso sulle pedane in modo da ammortizzare le brusche reazioni della moto. Consiglio a tutti una buona preparazione fisica prima di salire in sella anche a chi viaggia su strada.
Anche in frenata preferisco tenere il piede ben saldo sulla pedana e in spinta questo mi permette di poter fare staccate al limite controllando la direzione della derapata permettendomi di far uscire il posteriore verso l’esterno, contenendo l’eventuale chattering. Ad ora ho notato che spingendo il più possibile sulla pedana riesco ad avere un controllo migliore in tutte le fasi, quindi ecco perché metto il piede più esterno possibile, proprio per guadagnare ogni centimetro di leva ed imprimere di conseguenza una forza maggiore.
La mia esperienza deriva principalmente dalla guida in circuito, anche sulle minimoto! Ma qui la posizione in pedana cambia sensibilmente: a causa della mia statura e delle dimensioni della moto, per ottenere la massima prestazione devo inclinare il piede e cambiare il mio punto di appoggio.
I Tester e la MotoGP
Le indicazioni di Roberto non valgono solamente per il circuito e le minimoto, questa tecnica viene usata anche dai tester per far inclinare maggiormente moto con caratteristiche touring come quella nella foto qui di seguito. Non è quindi da considerarsi una tecnica utile e/o sicura per un uso normale della motocicletta.

La pianta del piede poggia sul telaio
La stessa posizione viene usata anche in MotoGP! Grazie ad Eleveit siamo venuti in possesso dello stivale usato dal campione del mondo 2019 di MotoE: come potete vedere l’usura della calzatura evidenzia i punti di contatto con le pedane. Il continuo cambiare postura da parte dei piloti, le nuove tecniche e tendenze nella guida, portano le aziende alla continua ricerca di soluzioni per offrire la massima protezione e prestazione. Forse anche noi motociclisti dovremmo mettere in discussione il nostro stile di guida per adeguarlo alle nuove tecnologie, non trovate?
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