
30 Apr Le tribù della velocità sfrenata
GANG ALLA GIAPPONESE

Un appartenente a una gang Bosozoku con la sua bizzarra cavalcatura
Alzi la mano chi ha mai sentito il termine Bōsōzoku. Probabilmente sono in pochi a conoscerne il significato, ma se siete andati al cinema a vedere almeno uno dei film della serie Mad Max (titolo originale Interceptor) o siete tra i numerosissimi fans di cartoni animati come Ken il guerriero (titolo originale Hokuto no Ken) dovreste essere grati a questi pazzi, geniali e assurdi teppisti del Sol Levante.
Bōsōzoku è una parola giapponese (composita come spesso accade in questa lingua) che significa per l’appunto tribù della velocità sfrenata. Indica genericamente un movimento nato in Giappone, sopratutto nell’area di Tokio, negli anni ’70 e ’80 che ha avuto una grandissima influenza nell’immaginario collettivo mondiale mischiando sottocultura pop, motociclismo, perversione, violenza e ribellione sociale.
Siamo abituati a pensare alla società nipponica, che va ricordato è la patria dei più grandi produttori di motociclette al mondo, come un insieme ordinato di persone dedite perlopiù al lavoro e al rispetto delle regole, fortemente irregimentate e pronte a sacrificare le proprie aspirazioni personali in favore della collettività. Per la stragrande maggioranza della popolazione giapponese è così… ma non per tutti!
40.000 MODERNI FUORILEGGE

Una tipica gang degli anni ’70 a cavallo delle maximoto dell’epoca
E’ stato forse proprio in risposta a un ambiente culturale e sociale così omologato e restrittivo che fin dalla metà degli anni ’70 molti giovani scelsero una strada totalmente diversa, allontanandosi da questi stereotipi e rifiutando la logica di un destino già segnato. Un esercito di strampalati kabukimono, i famosi samurai senza padrone del periodo Edo, erano in fuga da un mondo di regole e imposizioni. E lo fecero in moto.
I salarymen di quel tempo, come in Giappone vengono chiamati i lavoratori dipendenti, erano trattati come automi e ridotti a uno stile di vita alienante. Chi rifiutava questa condizione sceglieva inevitabilmente l’emarginazione, ma da questo sottobosco sociale è emerso un fenomeno sociale davvero unico e simile, per certi versi, alle famigerate bande di motociclisti americani in stile Hell’s Angels.
Si calcola che negli anni ’80 fossero almeno 40.000 i soggetti che scorrazzavano per il Giappone su moto di grossa cilindrata elaborate ai limiti dell’assurdo, in gruppi numerosi vivendo di espedienti e di piccola criminalità. Gang che si fronteggiavano in autentici duelli, sfide di velocità su strade aperte al traffico terrorizzando al loro arrivo la pacifica popolazione giapponese. Una vere a propria emergenza sociale.
STAR DEL CINEMA E DEI MANGA

Great Teacher Onizuka, uno dei personaggi del fumetto giapponese ispirati ai Bosozoku
Soggetti così pittoreschi e costantemente al di fuori delle regole e delle convenzioni non potevano che essere presto celebrati come antieroi del loro tempo. Il cinema e il fumetto giapponese diedero vita fin da subito a personaggi molto simili ai Bōsōzoku che imperversavano nelle vie di Tokio e dintorni contribuendo alla loro fama e creando, inconsapevolmente, uno stile motociclistico del tutto particolare.
Le cavalcature di questi moderni Ronin non sono special realizzate con cura o raffinate sportive derivate dalle maximoto giapponesi del loro tempo, ma bizzarre ed eccessive rielaborazioni, spesso al limite del grottesco, che si fanno beffe delle più basilari regole meccaniche ed estetiche per raggiungere un unico scopo: stupire e spaventare. Una sorta di versione meccanica di un cavallo bardato per andare in battaglia.
Gli esempi di trasposizioni cinematografiche e di fumetti con personaggi e mezzi con queste caratteristiche è ampissima. Tra queste non possono non essere menzionati film come Crazy thunder road e Burst City di Sōgo Ishii, pioniere di questo genere, o manga come Shonan Bakusozoku o GTO (Great Teacher Onizuka) fino ad Akira di Otomo Katsuhiro, uno dei più importanti film d’animazione giapponesi di sempre.
CAFE’ RACER DEL SOL LEVANTE

Le eccentriche Café Racer dei Bosozoku di oggi nelle strade di Tokio
La carica eversiva e criminale delle gang Bōsōzoku è ormai solo un ricordo nel Giappone odierno, tuttavia lo stile e i valori di ribellione che quel movimento ha espresso sono ancora vivi nella società giapponese e si esprimono attraverso delle forme di aggregazione (fortunatamente) pacifica che hanno messo la motocicletta al centro di questi gruppi come un moderno totem attorno al quale radunarsi.
Ci sono raduni, ritrovi periodici, preparatori osannati come veri e propri guru del settore che grazie alla rete sono emersi, ribadendo con orgoglio e fierezza la loro identità e la loro appartenenza a questa cultura. L’estetica di questo movimento si è mischiata con quella del mondo delle café racer e delle special occidentali in un rincorrersi di riferimenti stilistici che riguardano sia la meccanica che l’abbigliamento.
Tra i tanti luoghi della rete, per chi volesse approfondire il tema o anche solo rifarsi gli occhi vedendo le moto pazzesche che sono riprese nei video, vi consigliamo il canale YouTube Bike Nostalgic, una vera e propria perla di questo genere con reportage e interviste grazie alle quali immergersi per un attimo in questo mondo di bikers fuorilegge, brutti, sporchi e cattivi ma… yatta Bōsōzoku! (ce l’avete fatta Bōsōzoku!)
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