10 Mag 40 ANNI DI TURBAMENTI

UN ANNIVERSARIO MANCATO
Gli organi di stampa mainstream del mondo motociclistico, evidentemente troppo occupati a seguire gli sviluppi del mercato e le continue novità presentate dalle case, si sono fatti sfuggire lo scorso anno un’importante commemorazione. Nel 1978 infatti negli Stati Uniti veniva commercializzata la Kawasaki Z1R TC: la prima moto di serie dotata di sovralimentazione della storia.
La genesi di questo modello non è stata, è doveroso dirlo, tra le più cristalline. Lo sviluppo del quattro cilindri Kawasaki, che prendeva origine dal propulsore della Z900 dei primi anni ’70, era ormai arrivato al capolinea e la presentazione della nuova Z1R, per quanto segnasse un tentativo rimarchevole della casa di Akashi di rimanere al passo coi tempi dal punto di vista estetico, non aveva dato i risultati sperati.
La concorrenza, che stava già lavorando su propulsori di nuova generazione a quattro valvole per cilindro, premeva e il gap a livello di potenza tra la Kawasaki top di gamma e le sue dirette concorrenti la vedeva inesorabilmente perdente. Oltre a ciò la Z1R, a dispetto di un look molto sportivo accentuato da un sinuoso cupolino solidale con lo sterzo, aveva doti di guida scarse ben presto evidenziate dalla stampa di settore.
SOVRALIMENTATA MADE IN USA
A questo punto entra in scena l’influente filiale americana del produttore giapponese che per poter mettere a riparo a questa situazione decide una mossa a sorpresa. Alan Masek, executive della casa per gli Stati Uniti, propone ai giapponesi una modifica agli esemplari della Z1R che sono rimasti invenduti in attesa che i tempi siano maturi per la presentazione della futura serie GPZ che i tecnici di Akashi stanno sviluppando.
I giapponesi accettano e Masek, che è contemporaneamente titolare della Turbo Cycle Company e che si occupa guardacaso proprio di allestimenti di questo genere, equipaggia le prime 250 Z1R con un turbocompressore della American Turbo Pack. La modifica in realtà è molto semplice e comprende un sinuoso e affascinante collettore di scarico, chiamato dai fan del modello The Log, che alimenta la turbina della ATP.
Per sottolineare la differenza rispetto alla versione aspirata viene deciso di dare una livrea particolare alla Z1R TC la cui realizzazione viene affidata al leggendario designer californiano “Holly” Molly Sanders. Il risultato finale è di grande impatto, incredibilmente “seventies” e contribuisce in modo determinante a dare a questo modello, forse anche proprio per via dei suoi innegabili limiti, un’aura leggendaria.
AN INSANE BIKE
Anche se la cartella stampa della Z1R TC sciorina numeri per l’epoca altisonanti, come la potenza di 130 cavalli a 8500 rpm, l’operazione è in realtà un mezzo fallimento. Una turbina che soffia su un monocarburatore e una bella grafica non bastano a dare lo status di supersportiva a una moto che presentava già dalla sua nascita gravi problemi di ciclistica che risultano ulteriormente aggravati dall’aumento della potenza del motore.
I commenti di chi ha avuto l’opportunità di provarla, cosa possibile solo negli Stati Uniti e in Inghilterra visto che gli unici esemplari importati nel nostro continente sono arrivati esclusivamente nel Regno Unito, parlano molto esplicitamente di una “moto assurda”. L’erogazione del motore a causa del ritardo di risposta del turbo, in gergo “turbo lag”, è brutale e scompensa la ciclistica causando vistose perdite di aderenza e instabilità.
Tuttavia ormai l’era del turbo nel mondo delle moto è iniziata e negli anni a seguire tutti i costruttori giapponesi, e anche uno italiano e cioè Moto Morini con l’araba fenice 500 Turbo, si confronteranno con questa soluzione tecnica. Una via presto abbandonata da tutti e riprese solo recentemente proprio da Kawasaki che ha riproposto con la sua debordante H2R il tema della sovralimentazione in questo caso però volumetrica.
QUANDO LA STORIA SI RIPETE
Una delle tendenze del mercato più interessanti di questi ultimi anni è certamente il settore definito come “new heritage”, quelle moto moderne cioè che riprendono le forme e l’impostazione meccanica di mezzi particolarmente amati nel passato e li ripropongono in chiave moderna. Proposte come ad esempio la BMW NineT, la nuova Ducati Scrambler o, per rimanere in territorio giapponese, la Honda CB 1100 EX ed RS.
Ora però Kawasaki ha in listino un modello, la Z900RS, che riprende volutamente proprio le atmosfere anni ’70 da cui la Z1R TC è nata e così, più per gioco che altro, ci siamo divertiti a immaginare come sarebbe una versione “turbizzata” della new heritage di Akashi, che tanto successo sta riscuotendo in tutto il mondo, modificandone l’estetica per renderla più vicina alla Z1R che alla mitica Z900 a cui invece si ispira.
La scelta della casa invece è stata quella di denudare la Ninja H2R, la mille sovralimentata con un compressore volumetrico, e dare vita così alla ZH2R. La versione ipervitaminizzata della naked di Kawasaki presentata al recente EICMA sfida in questo modo concorrenti come la nuova Ducati Streetfighter o la MV Brutale dichiarando la medesima potenza di 208 CV. Ma voi tra le due quale preferireste?
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